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Stazioni ad uso sociale
L’introduzione di tecnologie innovative quali il controllo centralizzato dei binari e le biglietterie self service hanno permesso di razionalizzare la presenza di personale ferroviario nelle stazioni; questo ha portato a non avere più la necessità di occupare gli spazi dei fabbricati viaggiatori per le attività tecniche, generando le cosiddette “Stazioni Impresenziate” ancora attive dal punto di vista ferroviario ma prive di personale. RFI da anni ha avviato un progetto di recupero di questi spazi tramite la concessione in comodato d’uso ad Enti locali ed Associazioni Onlus.
“Stazioni Impresenziate. Un riuso sociale del patrimonio ferroviario” è un volume che racconta il riuso sociale del patrimonio ferroviario, progetto che ha permesso di dare nuova luce agli spazi delle stazioni impresenziate, mettendoli a disposizione della collettività. Questa pubblicazione, che segue la precedente edita nel 2015 (“Stazioni Ferroviarie, come rigenerare un patrimonio”), vede raccolti 88 nuovi casi di riuso degli immobili ferroviari siti in 18 regioni del territorio nazionale. I casi rappresentati nel volume sono suddivisi per aree geografiche, Nord , Centro, Sud e Isole, riconducibili a 4 categorie: “arma, polizia municipale e protezione civile”, “aggregazione, cultura e sport”, “promozione del turismo e protezione dell’ambiente”, “tutela dei diritti e solidarietà”. Fs Italiane e RFI hanno firmato, oltre ai tanti accordi con le Amministrazioni locali, cinque protocolli di intesa con: Associazione Italiana Turismo Responsabile, Centro Servizi Volontariato, LegAmbiente, Lega Cooperative Sociali e Fondazione Italia Camp, allo scopo di sviluppare nelle stazioni centri di aggregazione sociale, culturale, e ambientale.
Il Gruppo FS sempre più impegnato nell’operazione di riqualificazione di detto patrimonio ha recentemente firmato un protocollo di intesa con Banca Etica che attraverso bandi dedicati sul proprio network di crowdfunding, favorirà la raccolta fondi per sostenere i progetti di riqualificazione sociale degli immobili ferroviari, promuovendo eventi culturali per presentare progetti e offrendo servizi creditizi e bancari integrati.
A dicembre 2017 risultano vigenti 1.328 contratti di comodato, con i quali RFI ha messo a disposizione del sociale circa mq 2.630.000 di cui circa mq 88.000 riferiti a fabbricati di stazione e circa mq 2.542.000 riferiti a terreni, sui quali sono collocati anche parcheggi a servizio della cittadinanza e della clientela ferroviaria.
Gli spazi RFI non più funzionali all’esercizio ferroviario vengono infatti resi disponili in comodato d’uso gratuito solo per l’attuazione di progetti finalizzati ad offrire al territorio servizi di utilità sociale senza scopo di lucro. Di prassi, i contratto di comodato prevedono una durata di 4 anni e l’impegno da parte dell’ente comodatario di realizzare nell’immobile interventi di riqualificazione e/o manutenzioni di diverso tipo (straordinaria e/o ordinaria, pulizia, messa in sicurezza, ecc. )
1. breve presentazione dell’ente che avanza la richiesta
2. descrizione del progetto e delle sue finalità sociali
3. descrizione degli eventuali partner coinvolti nel progetto (istituzioni, enti locali, imprese, fondazioni, ecc)
4. benefici/ricadute del progetto sul territorio in termini sociali, ambientali, occupazionali, culturali, ecc
5. ubicazione dello spazio per il quale si fa la richiesta (stazione o altre aree)
6. analisi dei costi complessivi del progetto con valutazione degli interventi necessari a rendere lo spazio richiesto idoneo all’iniziativa
7. risorse finanziarie previste e dedicate alla realizzazione del progetto per tutta la durata del contratto di comodato
8. tempistiche del progetto
In alternativa il progetto può essere sottoposto tramite posta ordinaria alle Direzioni Territoriali RFI competenti per la stazione/l’area di interesse oppure per posta certificata ai seguenti indirizzi.