Il piano di azione (2023-2024) per gli assi ferroviari principali è stato elaborato ai sensi dell’articolo 4 del Decreto Legislativo del 19 agosto 2005 n. 194 “Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale” e s.m.i..

L’obiettivo del piano di azione è recepire e aggiornare il “Piano di contenimento del rumore” ai sensi del DM Ambiente del 29/11/2000 presentato da RFI agli Enti competenti nel dicembre 2003 e successivamente aggiornato nel corso degli anni.

Come previsto dall’art. 8 del D.Lgs 194/05, l’elaborazione del piano di azione terrà conto delle osservazioni, dei pareri e delle memorie del pubblico che perverranno, entro quarantacinque giorni dalla data dell’avviso a mezzo stampa della sua pubblicazione per la consultazione.

Osservazioni, pareri e memorie dovranno pervenire tramite pec all’indirizzo rfi-dtc-inc@pec.rfi.it 

Per la consultazione pubblica, il piano d’azione è presentato in questa pagina web attraverso i seguenti contenuti:

  • Assi ferroviari principali 
  • Elaborati tecnici di livello comunale raggruppati per regione. In particolare per ciascun comune sono disponibili:
    • Quadro d’unione
    • Mappe degli interventi
    • Scheda tecnica delle barriere antirumore
    • Schede tecniche degli interventi diretti sui ricettori isolati
  • Modalità di realizzazione delle barriere antirumore

Per “asse ferroviario principale” si intende una infrastruttura ferroviaria su cui transitano ogni anno più di 30.000 treni (art. 2 comma 1 del D.Lgs 194/05)

In particolare per ciascun comune sono disponibii:

Il quadro di unione rappresenta il territorio comunale, l'infrastruttura ferroviaria che lo attraversa e la sua fascia di pertinenza di 250 metri per lato, a sua volta suddivisa in fascia "A" di larghezza pari a 100 metri, e fascia "B" di larghezza pari a 150 metri. 

Sul quadro di unione sono evidenziati:

  • gli assi ferroviari che interessano il territorio comunale, distinti graficamente in assi principali e non principali
  • la mappa del territorio comunale ripartita in riquadri, ciascuno contrassegnato da un codice che identifica il nome del file contenente la mappa di dettaglio degli interventi di contenimento del rumore individuati per il piano d’azione

 

Redatte sullo sfondo dell’ortofoto del territorio indagato, le mappe di dettaglio (identificate con lo stesso codice indicato sul quadro d’unione) riportano localizzazione e caratteristiche principali di ciascun intervento (barriere antirumore e/o interventi diretti sui ricettori isolati).

Ognuno di essi è identificato da un codice alfanumerico "CI" le cui prime sei cifre rappresentano il codice Istat del Comune di appartenenza e le ultime tre il numero progressivo con cui l'intervento viene identificato nell'insieme di tutti quelli definiti a livello comunale. Per le barriere antirumore sono anche indicate: 

  • l'altezza massima e minima in metri rispetto al piano del ferro;
  • la lunghezza complessiva in metri;
  • le progressive chilometriche di inizio e fine intervento riferite alla linea ferroviaria interessata. 

Nelle mappe, oltre alle fasce "A" e "B" di cui al DPR 459/98, sono evidenziati i ricettori particolarmente sensibili (scuole, ospedali, case di cura e di riposo), i fabbricati ad uso abitativo denominati genericamente "ricettori" e, tra questi, gli edifici per i quali sono previsti interventi diretti ("ricettori isolati"). 

Ciascuna scheda tecnica delle barriere antirumore riporta nel dettaglio i dati tecnici di progetto delle singole barriere dimensionate. In particolare: 

  • il Comune interessato; 
  • il codice intervento "CI"; 
  • la linea ferroviaria lungo la quale si sviluppa l'opera; 
  • le progressive chilometriche di inizio e fine intervento e la località origine del sistema di progressive considerato; 
  • con riferimento alle mappe degli interventi, il codice del riquadro del quadro d’unione in cui è rappresentata la barriera; 
  • il lato dell'infrastruttura interessato dall'intervento, definito nel senso delle progressive crescenti; 
  • l'indice di priorità e il costo, in migliaia di euro, valutato in base ai criteri adottati per la redazione del piano di contenimento e abbattimento del rumore ai sensi del DM Ambiente del 29/11/2000; 
  • il numero complessivo dei ricettori e, tra questi, di quelli particolarmente sensibili (scuole, ospedali, case di cura e di riposo) interessati dall'intervento nonché i valori medi della loro altezza e della loro distanza rispetto all'infrastruttura ferroviaria; 
  • i valori medi dei massimi livelli sonori continui equivalenti ante e post-operam valutati in corrispondenza della facciata più esposta dei ricettori nei due periodi di riferimento, diurno e notturno, e i relativi valori limite; 
  • la lunghezza e la superficie complessiva della barriera antirumore; 
  • il numero di moduli che compongono la barriera; 
  • i codici identificativi di eventuali interventi adiacenti; 
  • i codici identificativi di eventuali interventi fronteggianti, localizzati cioè sul lato opposto dell'infrastruttura; 
  • per ogni modulo di cui si compone la barriera, le progressive chilometriche di inizio e fine, lunghezza, l’altezza sul piano del ferro, la superficie e le modalità di realizzazione.

Le schede degli interventi diretti sui ricettori isolati riportano per ogni intervento: 

  • il Comune di riferimento;
  • il codice d'intervento "CI"; 
  • con riferimento alle mappe degli interventi, il codice del riquadro del quadro d’unione in cui è rappresentato il ricettore oggetto dell'intervento diretto;
  • i massimi livelli continui equivalenti ante-operam diurni e notturni valutati in corrispondenza della facciata più esposta del ricettore; 
  • l'indice di priorità e il costo dell'intervento, in migliaia di euro, valutato in base ai criteri adottati per la redazione del piano di contenimento e abbattimento del rumore ai sensi del DM Ambiente del 29/11/2000. 

Gli schermi acustici posti in fregio alle infrastrutture, comunemente indicati come “barriere antirumore”, rappresentano attualmente la più diffusa tipologia di intervento di mitigazione acustica adottata per le infrastrutture ferroviarie.

La loro rilevante efficacia acustica e la sostanziale semplicità delle tecnologie realizzative le rendono vincenti nel confronto con le altre tipologie di intervento e ne favoriscono l’impiego su larga scala.

Le barriere antirumore, procedendo dal basso verso l'alto, sono costituite da: 

  • una base di supporto di altezza fino a 2 metri sul piano del ferro, inclinata verso l'infrastruttura ferroviaria di 12° sulla verticale e con prestazioni acustiche di media fonoassorbenza; 
  • una pannellatura superiore opaca realizzata da pannelli scatolari metallici di acciaio inox altamente fonoassorbente. 

Le barriere di altezza complessiva compresa tra 3.5 e 7.5 metri sul piano del ferro possono essere integrate da un aggetto inclinato verso l'infrastruttura ferroviaria. 

In caso di specifiche e giustificate richieste nella fase di approvazione degli interventi di mitigazione, i pannelli acustici metallici posizionati tra i 2 e i 3,5 metri sul piano del ferro, possono essere sostituiti con pannelli acustici riflettenti trasparenti da realizzare in cristallo stratificato.

Le barriere antirumore sono strutture modulari: longitudinalmente si compongono di campi di lunghezza pari a 3 metri; nella direzione verticale, al di sopra della base di supporto, il passo di sviluppo è di 0,5 metri. 

Sono posizionate in modo da mantenere libera da ostacoli una fascia di rispetto delle esigenze di sicurezza, esercizio e manutenzione dell'infrastruttura, di larghezza almeno pari a 2.65 metri a partire dal bordo interno della più vicina rotaia (3.37 metri dall'asse del binario esterno).