Le infrastrutture di trasporto sono la spina dorsale per lo sviluppo economico e sociale del territorio, ne influenzano la produttività, ne facilitano il commercio con altre aree e mercati, ne migliorano l’inclusione economica e la coesione sociale.

Con il nuovo piano industriale, il Gruppo FS si conferma in continuo movimento e si pone ancora di più al centro dell’ecosistema della mobilità, grazie a un sistema integrato tra diverse infrastrutture e modalità di trasporto che creeranno valore per il Paese.

In questo contesto il polo “Infrastrutture”- con RFI capogruppo e composto da Anas, Italferr e Ferrovie del Sud-Est - può giocare un ruolo fondamentale lavorando in modo sinergico da una parte per la realizzazione di opere stradali e ferroviarie accessibili, integrate, resilienti, interconnesse e dialoganti tra loro, grazie anche alla trasformazione digitale, dall'altra per l'integrazione di servizi di ingegneria per l'accelerazione degli investimenti. 

Il Polo Infrastrutture in numeri

Mappa rete linee RFI e ANAS
I principali numeri di RFI e ANAS

La vision di Polo articolata in sei obiettivi strategici

La presenza di RFI e Anas nello stesso Polo punta a consentire di massimizzare le sinergie industriali per: 

  • incrementare la dotazione infrastrutturale di trasporto del Paese integrando efficacemente la rete ferroviaria e quella stradale con altre infrastrutture e i centri urbani;
  • garantire la sicurezza e resilienza delle infrastrutture in un contesto sempre più sfidante; 
  • accelerare la transizione ecologica del Gruppo e del Paese; 
  • cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per attività di manutenzione e servizi innovativi;
  • realizzare gli investimenti nelle tempistiche richieste;
  • migliorare il livello del servizio.

La sinergia ferro-strada permetterà di integrare circa 50 mila chilometri di arterie tra linee ferroviarie, strade statali e autostrade, che ospitano giornalmente oltre 9 mila treni e 7,4 milioni di veicoli al giorno.

Gli obiettivi sono ambiziosi e mirano a potenziare e integrare la rete ferroviaria con quella stradale, rendendole entrambe più moderne, resilienti, interconnesse e accessibili a tutti. Una sinergia che dovrà essere presente nella fase di pianificazione delle opere, definendo e specializzando i ruoli delle diverse infrastrutture, così come nella progettazione, nello sviluppo tecnologico e nella manutenzione. La connessione tra le due realtà mira a rendere l’Italia più vicina, abbattendo i tempi di percorrenza tra i principali capoluoghi e raggiungendo in maniera capillare tutti i centri urbani del Paese.  

Per il Polo Infrastrutture sono previsti, nel complesso, circa 160 miliardi di euro di investimenti:

  • per RFI sono previsti nel complesso 110 miliardi di euro di investimenti tecnici tra manutenzione straordinaria, tecnologie, reti regionali, connessioni porti/interporti, direttrici di interesse nazionale (Alta Velocità/Alta Capacità), sicurezza e adeguamento, linee turistiche, città metropolitane e connessione aeroporti. Il completamento degli interventi sarà determinante per aumentare la regolarità del servizio grazie all'implementazione sul territorio nazionale dei sistemi di distanziamento più moderni (ERTMS). Nell’arco di piano si otterranno una serie di riduzioni dei tempi di viaggio sulle principali tratte ferroviarie. Ad esempio, le città di Milano, Torino e Genova potranno essere collegate tra loro in circa un’ora e Napoli-Bari in sole due ore.
  • per Anas sono previsti investimenti tecnici pari a circa 50 miliardi di euro tra sviluppo rete, manutenzione straordinaria e altre attività necessarie al completamento del piano. L’integrazione della società nel polo “Infrastrutture”, inoltre, sarà alla base dell’accelerazione del percorso di digitalizzazione e connettività delle strade (Smart Road).

Le quattro Società del Polo Infrastrutture