RFI - Viaggio nelle stazioni: da Nord a Sud d’Italia, alla scoperta delle più caratteristiche

Archistar e design moderni, realizzati con materiali orientati alla sostenibilità. Ma anche aspetti architettonici e valori storico-culturali che si integrano perfettamente con il contesto urbano e paesaggistico, strizzando l’occhio al passato.

Sono questi i dettagli che caratterizzano le principali stazioni ferroviarie italiane, nuovi hub di aggregazione e di mobilità condivisa, che Rete Ferroviaria Italiana racconta attraverso un viaggio da Nord a Sud d’Italia. Un progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana che la società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS sta portando avanti da tempo, con l’obiettivo di dare nuova vita a circa 620 stazioni dislocate su tutto il territorio nazionale, in cui transita il 90% dei viaggiatori.

Si parte da Napoli Afragola, “porta” partenopea dell’AV, dove la progettazione di Zaha Hadid pensata per l’ambiente si riscontra nella scelta del vetro per oltre 5mila mq di copertura e nell’utilizzo di “pannelli intelligenti” in grado di recuperare energia e diffondere e controllare – al tempo stesso – l’ingresso della luce solare diretta.

L’attenzione alla luminosità e alla sostenibilità è centrale anche nella stazione di Reggio Emilia Mediopadana realizzata da Santiago Calatrava, dove la copertura – composta da una successione di 13 portali alternati che generano 457 onde sinuose in movimento – internamente di notte ricrea la forma di una lanterna.

Dalla valenza storico-culturale sono invece le stazioni di Castel Gandolfo e di Roma San Pietro, la prima per il forte legame con la residenza estiva papale, la seconda – costruita nel 1894 – per la vicinanza alla Città del Vaticano e alla Basilica di San Pietro. Entrambe rilevanti dal punto di vista urbanistico e paesaggistico, assumono un importante significato simbolico e religioso per la città di Roma e per il territorio laziale.

Design architettonico moderno e funzionale spicca nelle stazioni di Olbia Terranova e di Torino Porta Susa. Principale stazione della città e punto d’accesso del sistema ferroviario della Sardegna, la stazione di Olbia è caratterizzata da linee pulite e da una struttura che facilita il flusso dei passeggeri all’interno, realizzata in cemento armato con rivestimento in calcestruzzo fibrorinforzato.

Un’esplosione di vetro e acciaio, che riflette l’importanza alla funzionalità, è ciò che presenta invece una delle principali stazioni del capoluogo piemontese. Torino Porta Susa, una galleria urbana lunga 386 metri e larga circa 30, oggetto di ristrutturazioni e ampliamenti significativi fin dal 1980, reinterpreta in chiave moderna l’architettura delle gallerie urbane delle città italiane del XIX secolo e delle hall ferroviarie delle stazioni ottocentesche.

Un esempio di architettura ferroviaria dell’epoca in cui è stata costruita resta la stazione di Trieste Miramare, situata in prossimità del Castello di Miramare, iconica residenza costruita in onore dell’arciduca Massimiliano D’Asburgo e di sua moglie Carlotta del Belgio, durante la metà del XIX secolo. Dagli elementi architettonici classici, che combinano materiali come pietra, mattone e ferro battuto, la stazione rappresenta un punto di riferimento nella storia ferroviaria e culturale del Friuli-Venezia Giulia.

Di fondamentale importanza per la regione in cui sorge è anche la stazione di Desenzano del Garda, in Lombardia, uno dei principali punti d’accesso per il Lago di Garda e per i turisti provenienti da ogni parte d’Europa. La facciata e la struttura originaria riflettono ancora lo stile del XIX secolo e la stazione offre collegamenti diretti con altre città italiane e internazionali.