Il sistema a 2x25kV monofase in corrente alternata, adottato per l’elettrificazione delle linee ad alta velocità, è un sistema fortemente evoluto, caratterizzato da punti di interconnessione con la rete in alta tensione estremamente robusti ed affidabili, dalla semplicità delle sottostazioni, dalla linea di contatto realizzata con i componenti migliori e con la possibilità di alimentare da questa non solo i treni ma anche gli impianti fissi ausiliari. Il tutto sotto il governo ed il controllo della Dirigenza Operativa attraverso un sistema di telecomando (DOTE) che copre tutta la rete AV

Le principali prerogative del sistema 2x25kVca sono: 

  • semplicità delle SSE e della linea di contatto monofilare;
  • assenza di corrosioni elettrolitiche;
  • semplicità nell’interruzione della corrente alternata;
  • perdite ridotte grazie alle elevate tensioni;
  • maggiore potenzialità della linea.

 

Grazie all’elevata potenzialità, sulle linee AV è stato possibile anche attivare all’esercizio commerciale il treno Freccia1000 nella configurazione cosiddetta duplex, cioè in doppia composizione: due treni accoppiati che possono viaggiare insieme e che costituiscono un carico di 20MVA alla velocità di 300km/h. 

Questo è stato possibile senza imporre soggezioni di velocità e di assorbimenti.

Lo schema di esercizio elettrico si differenzia per molti aspetti da quello delle linee a 3kVcc. Tra i tanti citiamo l’alimentazione a sbalzo delle linee 2x25kVca, rispetto alle linee 3kVcc, dove invece l’alimentazione al treno proviene contemporaneamente da entrambe le sottostazioni estreme della tratta, con una ripartizione variabile in funzione della sua posizione. 

L’alimentazione a sbalzo della linea 2x 25kV è necessaria per evitare di stabilire paralleli con le linee in alta tensione e collegamenti tra tratte di linea alimentate da fasi diverse e porta con sé la prerogativa di facilitare l’interruzione delle correnti di guasto.

Nel sistema 2x25kV la linea ferroviaria è suddivisa in celle elettriche tra le quali solo quella occupata dal treno presenta un flusso di correnti che interessa anche il binario, mentre nelle altre la corrente scorre in un semplice circuito monofase tra linea di contatto a + 25kV e feeder a -25kV, con un potenziale di trasmissione di 50kV e notevoli vantaggi propri di questo sistema.

Un’altra fondamentale proprietà delle linee AV è quella di nascere già interoperabili. Pertanto sono già pienamente conformi per essere considerate parti dei corridoi della rete ferroviaria europea transfrontaliera.

Quali caratteristiche deve avere una linea ferroviaria per essere considerata interoperabile?

I requisiti di interoperabilità sono rigorosamente indicati dalla cosiddetta Specifica Tecnica d’Interoperabilità (STI) Energia, ovvero il REGOLAMENTO (UE) N. 1301/2014 DELLA COMMISSIONE del 18 novembre 2014, e successive modifiche, relativo alle specifiche tecniche di interoperabilità per il sottosistema «Energia» del sistema ferroviario dell'Unione europea.

La STI riguarda tutti gli impianti fissi necessari ad ottenere l'interoperabilità che servono a fornire energia di trazione ad un treno e fissa i parametri di base che permettono ad una linea di essere certificata interoperabile. Nella STI si prendono in considerazione diversi parametri; di seguito sono elencati i più significativi:

  • tensione e frequenza di alimentazione;
  • geometria della catenaria;
  • coordinamento protezione macchina/SSE;
  • tratti di separazione di fase;
  • qualità di captazione.