La rete transeuropea dei trasporti per un’Europa sempre più connessa e sostenibile
Il 13 giugno 2024 è stato adottato il nuovo Regolamento (EU) 2024/1679 sugli orientamenti dell'UE per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) che ha abrogato il precedente Regolamento (UE) 1315/2013 e modificato il Regolamento (UE) 913/2010 istitutivo dei Corridoi Ferroviari Merci.
Il nuovo Regolamento rafforza in modo significativo l’impegno comunitario volto a costruire una rete integrata, sostenibile e resiliente come spina dorsale del mercato unico, che contribuirà a migliorare la connettività, la coesione economica e sociale tra le regioni europee.
Il Regolamento TEN-T si prefigge di:
Tra le principali novità del Regolamento si evidenzia il passaggio da una struttura su due livelli – Rete Centrale e Rete Globale – ad una articolazione della rete su tre livelli:
1. Rete centrale (Core Network): comprende le connessioni più importanti tra i nodi, tra cui i nodi urbani, i porti, gli aeroporti e i punti di attraversamento delle frontiere e deve essere completata entro il 2030.
2. Rete centrale estesa (Extended Core Network): rappresenta il livello intermedio tra la rete centrale e quella globale che mira a colmare le lacune nei collegamenti strategici. La rete centrale estesa è costituita dalle tratte prioritarie della rete globale che fanno parte dei corridoi di trasporto europei ed è stata introdotta per anticipare il completamento di progetti su larga scala, principalmente transfrontalieri, come i collegamenti ferroviari mancanti entro il 2040.
3. Rete globale (Comprehensive Network): garantisce la copertura dell'intero territorio dell'UE e l'accessibilità a tutte le regioni. Questa rete è costituita da tutte quelle infrastrutture di trasporto, esistenti e pianificate, volte a realizzare gli obiettivi di coesione territoriale e integra e interconnette la rete Core. Essa dovrà essere completata e resa pienamente interoperabile entro il 2050.
Il Regolamento persegue l’obiettivo di costruire una rete dei trasporti affidabile, interoperabile e di alta qualità attraverso l’introduzione di nuovi requisiti infrastrutturali e di nuove priorità operative, che si aggiungono ai parametri già previsti dal precedente Regolamento (UE) 1315/2013, e che per la modalità ferroviaria riguardano:
Per quanto riguarda la logistica, il nuovo Regolamento prevede l’incremento della capacità e del numero dei terminali logistici, in modo tale da adattarsi alle previsioni della domanda di traffico per i prossimi decenni. L’aumento e la gestione efficiente della capacità all’interno dei terminali dovrà realizzarsi attraverso la possibilità di accogliere treni da 740 metri nell’ottica della multimodalità e della promozione dello shift modale dalla strada verso la ferrovia.
Un’ulteriore novità del Regolamento, in risposta all’impatto della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina e per garantire una migliore connettività con i principali paesi vicini è il prolungamento di quattro corridoi di trasporto europei della rete TEN-T verso l'Ucraina e la Moldova e la sospensione dei collegamenti transfrontalieri con la Russia e la Bielorussia. Inoltre, per fronteggiare le tensioni internazionali le nuove linee guida della rete transeuropea dei trasporti pongono l’accento anche sulla “mobilità militare”, sollecitando gli Stati Membri a valutare la possibilità di implementare i requisiti ferroviari duali per la mobilità civile e militare nella pianificazione degli investimenti per la costruzione o ammodernamento delle infrastrutture.
Infine, la dimensione della sostenibilità è centrale nel nuovo Regolamento TEN-T. I 432 maggiori centri urbani dell’Unione, dei quali 50 in Italia, le reti TEN-T dovranno prevedere Piani per la Mobilità Urbana Sostenibile (SUMP) per promuovere una mobilità a ridotte o zero emissioni. Il modal shift, l’intermodalità, l’utilizzo della digitalizzazione e delle nuove tecnologie per migliorare l’efficienza dei sistemi di trasporto, il rafforzamento del ruolo trasporti marittimi e ferroviari sulle brevi e medie distanze vanno tutti nella direzione della decarbonizzazione della logistica, in linea con l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% entro il 2050 per l’intero settore europeo dei trasporti, così come previsto dalla "European Smart and Sustainable Mobility Strategy".
Per garantire che la pianificazione delle infrastrutture soddisfi le reali esigenze operative, integrando ferrovie, strade e vie navigabili, il nuovo Regolamento allinea i corridoi della rete centrale con i corridoi ferroviari per il trasporto merci nei cosiddetti “corridoi di trasporto europei”.
I corridoi di trasporto europei sono costituiti dalle parti della rete centrale o della rete centrale estesa che rivestono la più alta importanza strategica per lo sviluppo di flussi di trasporto merci e passeggeri sostenibili e multimodali in Europa, nonché per lo sviluppo di infrastrutture interoperabili di qualità elevata e dalle prestazioni operative elevate. Come previsto dall’art. 11 i corridoi di trasporto europei sono 9:
1. Atlantico
2. Mare del Nord - Reno - Mediterraneo
3. Mare del Nord - Baltico
4. Scandinavo - Mediterraneo
5. Mar Baltico - Mar Adriatico
6. Reno-Danubio
7. Mediterraneo
8. Balcani occidentali Mediterraneo orientale
9. Mar Baltico - Mar Nero - Mar Egeo
I 5 Corridoi di Trasporto Europei (ETC) di interesse italiano e i relativi coordinatori europei sono:
Ai corridoi europei di trasporto si aggiungono i corridoi delle priorità orizzontali del sistema ERTMS e dello spazio marittimo europeo. Al fine di garantire l’implementazione coordinata del sistema ERTMS in tutta Europa la Commissione ha confermato la designazione di Matthias Ruete come coordinatore europeo dell’ERTMS.