Le stazioni hanno storicamente accompagnato l’evolversi degli stili di mobilità e del territorio in cui sono inserite. Nate nell’Ottocento, come punti di snodo e di alimentazione dell'infrastruttura ferroviaria, con lo sviluppo della rete e dei collegamenti hanno progressivamente ampliato la gamma dei servizi offerti, assecondando mutamenti ed esigenze espresse dalla società. Nelle aree urbane, la loro architettura, in molti casi monumentale, da sempre è rappresentazione dell’importanza del servizio garantito a viaggiatori e cittadini e, nel contempo, elemento propulsore di sviluppo urbanistico.
La stazione è il luogo del movimento: esprime il dinamismo di uno spazio concepito per il viaggio e per lo scambio modale ed è protagonista di ciclici cambiamenti che accompagnano o stimolano l’evolversi degli stili di mobilità e del tessuto urbano in cui è inserita. La stazione è luogo di trasformazioni, è il segno delle nuove infrastrutture che sempre più - oltre a essere opere di ingegneria - esigono sensibilità e approcci diversi e complementari capaci di generare qualità e attrattività dei territori, di ridurre costi e tempi dello spostamento di persone e merci, di soddisfare una domanda crescente di mobilità nuova: facilmente accessibile, intermodale, attiva, collettiva, condivisa, inclusiva, sostenibile.
Abbiamo realizzato con l’Alleanza per la Mobilità Dolce (AMODO) l'Atlante della Mobilità Dolce in Italia per promuovere la mobilità sostenibile e incentivare il turismo "lento" servito dal sistema ferroviario: migliaia di percorsi 'slow' e siti di interesse storico, culturale e paesaggistico presenti nelle vicinanze delle nostre oltre 2.000 stazioni così come delle altre stazioni ferroviarie italiane