Nel nostro ruolo di gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale siamo incaricati di attuare i piani definiti con lo Stato in merito agli investimenti per lo sviluppo della rete e alle attività di manutenzione. Gli aspetti economici e finanziari del nostro rapporto con lo Stato sono disciplinati dal Contratto di Programma, risultato di un processo che coinvolge le istituzioni pubbliche deputate al governo centrale dello sviluppo infrastrutturale del Paese così come gli enti di governo del territorio e gli stakeholder.  

Orientato alla razionalizzazione, alla trasparenza, all'efficienza e all'efficacia della spesa pubblica, l'intero processo di programmazione degli investimenti prevede l’accesso alle informazioni da parte degli stakeholder, coinvolti preventivamente alla fase di approvazione della programmazione. 

La specificità, i benefici e le implicazioni degli investimenti previsti programmati su scala quinquennale sull'offerta di servizi ferroviari da parte delle Imprese ferroviarie e delle Regioni è comunicata agli stakeholders attraverso il Piano Commerciale - elaborato anche attraverso la loro consultazione - e le esigenze di sviluppo sono recepite attraverso uno specifico Tavolo di ascolto.

In parallelo, ogni anno, con il Prospetto Informativo della Rete (PIR) comunichiamo alle Imprese Ferroviarie e agli altri soggetti interessati la proiezione dell’assetto della rete a due anni - a valle del completamento degli investimenti previsti - insieme alle relative regole di accesso, per consentire l’efficace programmazione dell’offerta dei servizi di trasporto. Il PIR è elaborato anch’esso attraverso uno strutturato iter di confronto con gli stakeholder che, come tutti gli altri processi di coinvolgimento e consultazione, si configurano come sistemi di coordinamento regolati da Linee guida ai sensi del D.lgs 112/2015, art 11-quinquies

Inoltre, per assicurare la massima inclusione e partecipazione delle realtà territoriali nella condivisione dei progetti per la realizzazione delle grandi opere di interesse generale, che generano un importante impatto economico, sociale e ambientale, è stato introdotto dall'art. 22 del D. Lgs. 50/2016 (Codice degli Appalti) l'istituto del Dibattito Pubblico, uno strumento di democrazia partecipativa fondamentale per assicurare la massima inclusione di tutti gli stakeholder nella discussione e progettazione di un’opera.