Durante gli scavi per il raddoppio della tratta Cancello-Frasso, è emersa una porzione integra dell’antica Via Appia pertinente al prolungamento Capua-Benevento di III sec. a.C.

Si conserva la sede stradale in basoli di calcare con marciapiedi laterali, protetta da imponenti muri di contenimento. Il tratto è quello che attraversava il suburbio della città di Calatia (attuale Maddaloni), in direzione della Statio ad Novas (S. Maria a Vico). Le ricerche hanno permesso di ricostruire non solo il tracciato della strada ma anche il tessuto insediativo in epoca antica, rivelando l’interazione tra le infrastrutture romane e il territorio circostante, segnato da corsi d’acqua con le relative opere di irreggimentazione, dagli  interventi periodici di manutenzione della strada, da insediamenti rurali e aree di di necropoli.

Lo scavo nei tratti meno conservati ha permesso di ricostruire le fasi della strada nel suo lungo periodo di utilizzo. La storia della via Appia, grazie alle indagini archeologiche svolte, riemerge attraverso diverse fasi cronologiche, dalla Tardo-Repubblica al Medioevo, evidenziando l'evoluzione e l'importanza di questa arteria viaria. 

Il primo impianto della Via Appia, risalente al II secolo a.C., è visibile nella massicciata della preparazione della strada, mentre la pavimentazione in basoli è riconoscibile solo dalle impronte in negativo dei blocchi rimossi.