Progetto: gruppo AREP con S. d’Ascia e A. Magnaghi

Il progetto della Nuova stazione di Torino Porta Susa è nato all’interno del più ampio piano di riassetto urbanistico attuato dal Comune di Torino e legato alla realizzazione del Passante ferroviario con conseguente interramento dei binari e la creazione di un viale alberato che ha ricucito due parti di città.

L'architettura della nuova stazione, con la sua spettacolare galleria in acciaio e vetro larga 30m e lunga 386, come la lunghezza del Freccia Rossa, dall'altezza variabile tra i 12 ai 13 metri sul livello della strada, usa un linguaggio fatto di trasparenza e leggerezza per ricreare un grande boulevard urbano coperto. Uno spazio pubblico dove la stazione, vera e propria galleria coperta diviene “passage” strada, luogo di una nuova urbanità, che restituisce continuità ad un’area cittadina storicamente interrotta dalla ferrovia.

In attività dal 2013, oggi la Stazione serve più di 12 milioni di utenti l’anno (12.190.623 nel 2019) ed è un moderno polo di servizi e nodo di scambio nel cuore della città storica, servita da parcheggi ed integrata con la metropolitana, il sistema di trasporto pubblico locale, di sharingmobility e con la rete ciclabile della città di Torino.

L'architettura del fabbricato reinterpreta in chiave moderna le gallerie italiane del XIX, tratto tipico del tessuto urbano torinese e le hall ferroviarie delle stazioni dell'Ottocento, applicando moderni principi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. I suoi 15.000 mq di pareti vetrate rappresentano infatti, un sofisticato sistema che, grazie alla presenza di celle fotovoltaiche monocristalline posizionate tra i due strati delle lastre di vetro della copertura, produce ogni anno 680.000 KWh, una potenza equivalente alla gran parte dell’intero fabbisogno elettrico diurno dell’intero edificio. Le stesse celle fungono anche da schermo frangisole di densità variabile crescente, dal basso verso il colmo della copertura, e contribuiscono in estate al comfort ambientale della stazione. Per queste caratteristiche nel dicembre 2013 Torino Porta Susa è stata insignita del Premio Solare Europeo da Eurosolar; e nello stesso anno ha ottenuto il premio come “migliore stazione europea dell’anno” conferito nel corso dell’European Rail Congress.

“Varcate le porte di vetro si accede nel ventre di una struttura ampia e maestosa, una cattedrale sotterranea che s'insinua, livello dopo livello, sotto il piano stradale fino a raggiungere a 21 metri sottoterra dove sono site le banchine dei binari, illuminati dalla luce zenitale del cielo di Torino”

Il progetto ha rappresentato per la città un’occasione per ricucire tessuti urbani divisi dall’asse ferroviario per oltre 150 anni e, al tempo stesso, ridisegnare - con la cosiddetta «Spina» - un settore in profonda trasformazione all’interno della Cinta Daziaria. La nuova Stazione Porta Susa AV ha rinnovato il rapporto tra il sistema ferroviario e quello viario, inserendosi in questo processo di modifiche infrastrutturali tese all’adeguamento e alla trasformazione funzionale della città.