Sono particolari circuiti elettrici costituiti in parte da sezioni di binario dette “controllate” che hanno lo scopo di segnalare la presenza di rotabili sul tratto medesimo.

Costituiscono una delle tipologie di sensori del sistema CCS e sono fondamentali per la sicurezza della circolazione ferroviaria. Essi possono assumere gli stati di “libero” ed “occupato” a seconda che rispettivamente siano impegnati o meno da un rotabile e di conseguenza concorrono alla predisposizione degli aspetti dei segnali per una corretta circolazione.

Ne esistono svariate tipologie le quali si possono classificare secondo diversi criteri:

- Ubicazione (CdB di linea o di stazione)

- Per il tipo di mitigazione nei confronti della corrente di trazione (CdB a singola e doppia fuga di rotaia isolata)

- Per il tipo di segnale elettrico inviato sul binario (CdB a correnti fisse, CdB a correnti codificate, CdB modulati in fase a 83,3 Hz, CdB a impulsi e CdB in audiofrequenza)

- A seconda della particolare funzione svolta (CdB di liberazione, CdB di occupazione, CdB di stazionamento e CdB di immobilizzazione)

La loro architettura nella maniera più generale possibile può essere descritta come un tratto di binario delimitato da un estremo di alimentazione (A) ed uno di ricezione (R):

 tratto di binario delimitato da un estremo di alimentazione (A) ed uno di ricezione (R)

In condizione di assenza di rotabili l’alimentazione (A) immette una corrente elettrica alternata nel binario che si richiude attraverso la ricezione (R) determinando l’eccitazione di un dispositivo detto ricevitore e consegnando dunque l’informazione di CdB libero.

Nel caso della presenza di un rotabile questo, attraverso i suoi assi, offre una via di richiusura preferenziale per la corrente di segnalamento immessa, cortocircuitando e dunque diseccitando il ricevitore che restituisce appunto l’informazione di CdB occupato.

schematizzazione circuito con presenza di rotabili

SISTEMI DI DISTANZIAMENTO TRENI

Il concetto di “Distanziamento treni” è un principio fondamentale per la sicurezza ferroviaria e la corretta gestione della circolazione. Oggi giorno si parla di distanziamento nello “spazio” esso consiste nel fare in modo che un rotabile durante il suo movimento, tenendo conto degli spazi fisici necessari alla frenatura, sia sufficientemente distante da altri veicoli che lo precedono o lo seguono durante la marcia.

I moderni sistemi che permettono di assolvere a questa funzione per la rete ferroviaria storica si dividono in:

• Blocco Automatico, a sua volta suddiviso in:

- Blocco Automatico a Correnti Fisse BACF

- Blocco Automatico a Correnti Codificate BACC 

• Blocco Conta Assi

Il Blocco Automatico, nelle sue due varianti BACF e BACC, è un sistema di distanziamento che si basa sull’utilizzo dei CdB.

Il secondo consiste nel sistema più evoluto dei due e presenta un certo numero di vantaggi:

- Ripetizione Segnali Continua (RSC): Sul binario vengono iniettate delle correnti interrotte ritmicamente un certo numero di volte in un periodo tali da formare un vero e proprio codice al quale viene associato il contenuto informativo riguardante l’aspetto dei segnali delle sezioni di blocco successive. Il codice viene captato a bordo treno e in tal modo il macchinista conosce con un certo anticipo l’aspetto del successivo segnale, fattore fondamentale per innalzare la velocità della linea. Esistono due varianti che si differenziano per numero di codici, lo standard classico è di 4 codici usato su quasi tutta la totalità delle linee esercite in questo modo, l’altra è a 9 codici usata sulla Direttissima RM-FI e sulla NA-SA, ovvero sulle tratte AV/AC non esercite in ERTMS, e dove si riescono a raggiungere al massimo i 250 km/h.

- Minor utilizzo di cavi in linea.

- Non è necessario controllare lo stato dei relè di blocco tramite il cosidetto “ciclo” (utilizzo di un secondo relè che controlla che il primo non abbia accidentalmente incollato i contatti) grazie al fatto che questi seguono ritmicamente il codice.

La variante a corrente fisse, di concezione FS, nacque storicamente per quei piccoli tratti di linea afferenti a grossi nodi ferroviari in cui i vantaggi sopra descritti decadevano, e si prestava meglio quest’altra soluzione a basso costo. Nel corso degli anni si è ridotta la quantità di linee esercita in tal modo ma tutt’oggi ne esistono degli esempi. 

Entrambi i due sistemi contribuiscono alla sicura marcia del treno in linea.

Tale sistema di distanziamento utilizza al posto dei CdB dei pedali elettromagnetici che hanno lo scopo di individuare il passaggio dell’asse del treno in un determinato punto.

La ruota infatti con il suo passaggio interrompe le linee di campo magnetico generate dal pedale consegnando dunque l’informazione del passaggio dell’asse.

I punti in questione dove sono posizionati i pedali sono l’inizio e la fine della linea. Il funzionamento è molto semplice, il primo pedale posto all’inizio della linea individua il passaggio dei vari assi del treno e li conta, successivamente all’individuazione del primo asse dichiara la linea occupata così che non possano essere inviati ulteriori treni su di essa, una volta che il treno raggiunge il secondo pedale posto alla fine della linea anche questo conta il numero di assi e se il conteggio coincide con il primo la linea viene dichiarata libera in quanto il treno è riuscito a transitare “con tutti i suoi assi”.

Oggi giorno il sistema è un sistema elettronico evoluto SIL4 che permette oltre che il conteggio degli assi anche la determinazione del senso di marcia della velocità del treno.

Tale sistema nasce come variante a basso costo del Blocco Automatico per linee corte (al più di 20 km) a semplice binario (successivamente utilizzato anche per linee a doppio binario) dove erano meno sentiti gli svantaggi che esso presenta:

- Rigidezza: non utilizzando CdB non è possibile frazionare la linea in più sezioni impegnate da diversi treni, ma l’intera linea sarà occupata da un solo treno alla volta.

- Assenza dell’informazione sulla integrità elettrica della rotaia

Tuttavia però, l’assenza dei CdB comporta anche un notevole vantaggio in termini manutentivi non essendo necessarie operazioni di taratura, fattore cruciale per il tipo di linee a cui è dedicato.