Da quanto tempo esiste una struttura preposta alla soppressione dei passaggi a livello?

Nel 1992 è stata creata la struttura Soppressione Passaggi a livello per dare impulso all’attività di soppressione dei passaggi a livello. La struttura si è ampliata negli anni, cambiando anche nome in Programma Soppressione Passaggi a livello. Da inizio attività RFI ha investito 1,7 miliardi di euro.

Quali sono i principali riferimenti normativi che regolano il piano di eliminazione dei passaggi a livello?

Le leggi che regolano la soppressione dei passaggi a livello sono la legge 189/1983, la legge 354/1998 e il Decreto Ministeriale del 6 dicembre 2002. All’articolo 3 del decreto è anche definito l’importo massimo spendibile per la soppressione di un singolo passaggio a livello su linea regionale, importo che ammonta a 671.400 euro.

Qual è di norma l’iter per procedere alla soppressione di un passaggio a livello? Potreste indicarci gli step necessari affinché RFI avvi le pratiche e la realizzazione delle opere sostitutive? E quali sono le criticità che vengono riscontrate più di frequente?

La soppressione di un passaggio a livello è il risultato di una serie di attività, a partire dal confronto e la condivisione con gli enti locali interessati. Dopo il cosiddetto studio di fattibilità si passa alla progettazione e alle relative approvazioni in Conferenza di Servizi. Quindi il lavoro e il collaudo. È fondamentale che gli enti locali siano in grado di integrare il finanziamento necessario in virtù dell’importo massimo stabilito dal DM 2002. A tal proposito sono in corso contatti con il MIMS per superare in modo definitivo questo tetto. I tempi a volte sono molto lunghi: dai primi contatti con i Comuni, dallo studio di fattibilità alla realizzazione, trascorrono in media 5 anni. Può anche accadere che il cambio di Amministrazione locale comporti un ripensamento sul progetto.

Quali sono i criteri che guidano nella valutazione dell'eliminazione di un passaggio a livello?

Le priorità di intervento sui passaggi a livello sulla rete regionale, stabiliti dalla legge 354/98, tengono conto di diversi criteri: la velocità e la frequenza dei convogli ferroviari, il numero dei binari, l’intensità del traffico stradale, se l’attraversamento è posto in aree urbane e metropolitane ad alta densità abitativa e di traffico locale. Può incidere anche la vicinanza a luoghi “sensibili” come ospedali o scuole.

Cosa prevede il piano di accelerazione dell'eliminazione dei passaggi a livello? Immaginiamo che l'obiettivo sia raggiungere quota "zero" nel più breve tempo possibile...

L’obiettivo ambizioso è quello di dare impulso all’attività di soppressione raddoppiando la quota annua di passaggi a livello che vengono soppressi. La strategia è quella di inquadrare gli interventi in ampia scala coinvolgendo enti comunali e sovracomunali sia per la definizione degli interventi sia per il cofinanziamento. La strategia aziendale prevede di sopprimere i passaggi a livello anche nell’ambito di vari progetti di potenziamento delle linee esistenti (raddoppi, potenziamento, upgrade infrastrutturali, velocizzazioni ed elettrificazioni).

La manutenzione ciclica degli impianti ogni quanto viene effettuata?

La manutenzione ai passaggi a livello viene eseguita su tutte le apparecchiature, con cadenza prestabilita e ciclica, nel rispetto delle norme vigenti.. Le attività previste differiscono a loro volta in base alla tecnologia e ai dispositivi di comando e controllo presenti. Oltre alla verifica dello stato di conservazione, della stabilità e del fissaggio di tutte le parti soggette a sforzi statici e dinamici (casse di manovra, aste, segnali stradali, pedale), vengono rilevati tutti i parametri elettrici e meccanici che consentono di stabilire il buon funzionamento del passaggi a livello, così come i parametri elettrici dei segnali stradali e ferroviari.