A partire dal 2008, con l’attivazione della linea AV Milano-Bologna (poi estesa a Firenze), le tecnologie in uso sulla rete vedono l’introduzione degli apparati di segnalamento di tipo Multistazione (ACCM) che portano al Posto Centrale la gestione in sicurezza degli impianti di una linea, rendendo quindi non più necessario il ricorso a sistemi di telecomando distinti dagli apparati di segnalamento.

Nasce così SCC/M (SCC per ACCM) che negli anni successivi troverà applicazione sulla direttrice Torino-Padova e nei Nodi di Genova e Roma.

SCC/M diviene quindi il più avanzato sistema di Supervisione e Regolazione atto a interfacciarsi con gli Apparati Centrali a Calcolatore Multistazione.

Esso conserva la possibilità di gestire impianti di generazioni precedenti (ACEI, ACC) ed integra funzionalità per la gestione automatica di grandi stazioni che in precedenza richiedevano sistemi separati e dedicati (SSA).

E’ dimensionato per gestire ampie porzioni della rete tramite una architettura modulare che consente di limitare l’impatto delle modifiche e degli eventuali guasti pur mantenendo le necessarie caratteristiche di integrazione sull’intera giurisdizione.

Può utilizzare le più moderne tecnologie di virtualizzazione come naturale complemento dell’architettura modulare.

E’ dotato di uno specifico sottosistema dedicato alla diagnostica e telegestione dei principali impianti e sistemi funzionali alla circolazione, nonché alla telesorveglianza e sicurezza delle apparecchiature tecnologiche centrali e periferiche in considerazione del diffuso impresenziamento degli impianti che il sistema stesso consente.

Per le comunicazioni tra centro e periferia utilizza reti a lunga distanza ad alte prestazioni gestite da RFI e caratterizzate da alta affidabilità grazie anche a ridondanze geografiche dei percorsi di comunicazione.

Degno di nota infine il numero cospicuo di differenti tipologie di sistemi interfacciati di cui l’illustrazione a lato può fornire un’idea di massima.