Cipess, - Approvati Contratti di Programma Mims-Rfi 2022-2026

Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) ha approvato oggi importanti misure di competenza del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), che consentono di accelerare l’attuazione dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e di realizzare opere richieste da tempo dai territori. Con la decisione odierna il Cipess ha approvato i due Contratti di programma (servizi e investimenti) tra Mims e RFI per il periodo 2022-2026 che regolano le attività di gestione e manutenzione della rete e gli investimenti di sviluppo e ammodernamento della rete. In questo modo, si è data attuazione a una delle riforme del Pnrr, che ha consentito di ridurre a pochi mesi il tempo utilizzato dal Governo per definire gli investimenti ferroviari futuri, nell’ambito della pianificazione strategica presentata al Parlamento a dicembre 2021, a fronte degli anni richiesti per la definizione dei precedenti Contratti pluriennali.

Il Cipess ha anche approvato: l’aggiornamento dei prezzi per le opere immediatamente cantierabili finanziate a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027, per un valore aggiuntivo pari a 1,5 miliardi di euro; il progetto definitivo per l’asse viario Marche-Umbria per il completamento del sistema viario Quadrilatero; l’aggiornamento del Piano economico finanziario della società Tangenziale di Napoli per il periodo 2019-2023; la realizzazione della metrotranvia Milano-Parco Nord; lo schema di decreto per la ripartizione delle risorse del “Fondo infrastrutture portuali” per finanziare opere nei porti di rilevanza nazionale.

“E’ un giorno importante per la programmazione degli investimenti che costruiscono il futuro del Paese”, ha commentato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. “Le riforme del Pnrr realizzate dal Governo hanno consentito una straordinaria accelerazione della programmazione degli interventi ferroviari: i nuovi Contratti di programma Mims-RFI sono stati definiti in pochi mesi rispetto ai due anni che aveva richiesto l’iter nel precedente ciclo di programmazione 2017-2021, a riprova che la norma che abbiamo inserito qualche mese fa produce gli effetti sperati. Le importanti decisioni del Cipess sono il frutto di una forte collaborazione tra il Mims, il Mef, gli Uffici del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale e il Dipartimento per la Programmazione Economica della Presidenza del Consiglio”.   

Contratti di programma

Per quanto riguarda i Contratti di programma Mims-RFI 2022-2026, parte servizi e parte investimenti, per la prima volta si conclude il processo di approvazione secondo le procedure previste dalla riforma introdotta dal decreto-legge 52/2021 e prevista dal Pnrr, che ha accelerato notevolmente i tempi. I nuovi Contratti, il cui iter di approvazione si è concluso in soli sette mesi, recepiscono il Documento Strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci (DSMF), elaborato anche grazie alla consultazione con i principali stakeholder, su cui si sono espressi favorevolmente il Parlamento e la Conferenza Unificata.

Il Contratto di programma-parte servizi regola le attività per la gestione della rete e di manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria, in coerenza con le indicazioni del Documento Strategico. Il Contratto, amplia il perimetro delle attività di manutenzione, prevede una programmazione delle attività nel medio periodo e provvede a finalizzare le risorse stanziate dalla legge Bilancio 2022 su investimenti per la manutenzione straordinaria, pari a 5,1 miliardi di euro, e risorse per le attività di gestione e manutenzione ordinaria per circa 1 miliardo di euro all’anno per il triennio 2022-2024. Il Contratto prevede inoltre alcune novità, tra cui il rafforzamento del livello di manutenzione della rete e i criteri di valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale degli interventi, oltre i necessari standard di sicurezza e resilienza dell’infrastruttura ferroviaria nazionale.

Il Contratto di programma-parte investimenti disciplina gli obblighi intercorrenti tra lo Stato e RFI in relazione alla contrattualizzazione delle nuove risorse finanziarie disponibili. Esso consente di realizzare le opere previste dal Pnrr e altre opere ritenute strategiche, coerentemente con i contenuti del DSMF, e garantisce continuità agli investimenti già compresi nel Contratto di Programma (2017-2021) ancora in corso di realizzazione. Le nuove risorse previste a legislazione vigente contrattualizzate ammontano a circa 13 miliardi di euro. In particolare, con risorse pari a 5,75 miliardi, stanziate con la legge di Bilancio 2022 sulla base delle osservazioni delle Commissioni Parlamentari e delle Regioni espresse in sede di DSMF, della maturità progettuale, delle esigenze degli stakeholder e dell’urgenza degli interventi, si provvederà a finanziare i seguenti investimenti:  477 milioni per la sicurezza, adeguamento a nuovi standard e resilienza al cambiamento climatico; 768 milioni per lo sviluppo tecnologico; 404 milioni per l’accessibilità alle stazioni; 1.300 milioni per la valorizzazione delle reti regionali. Sono inoltre previsti 508 milioni di euro per programmi nelle città metropolitane, 356 milioni per porti e interporti, 1.936 milioni per le direttrici di interesse nazionale.

Sempre nell’ambito del Contratto di Programma sono poi previsti: 5 miliardi di euro per l’accelerazione degli interventi per l’adeguamento a standard di alta velocità e alta capacità della linea ferroviaria adriatica; 1,4 miliardi di euro a valere delle risorse stanziate dal “Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027” per i diversi interventi già deliberati dal Cipess il 15 febbraio 2022; 94,6 milioni di euro a valere sul Fondo Ferrovie di cui alla Concessione sulla A22; 38,7 milioni per investimenti nelle Zone Economiche Speciale (ZES) in attuazione del Pnrr (misura M5C3- 11); 33,5 milioni per investimenti nei territori colpiti dal sisma 2009-2016; 759,3 milioni per nuove convenzioni o protocolli di intesa con gli Enti Locali e altro.

Aggiornamento prezzi per investimenti previsti dal Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 

Su proposta del Mims e del Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, il Cipess ha deliberato uno stanziamento di oltre 1,5 miliardi di euro per garantire la tempestiva ed efficace attuazione del programma di interventi definito come anticipazione della nuova programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027.

In analogia con quanto previsto per le opere del Pnrr, è stato stanziato un fondo di oltre 1,4 miliardi di euro per permettere alle stazioni appaltanti di richiedere risorse per adeguare i quadri economici delle 42 opere “bandiera” di interesse nazionale, già finanziate per circa 4 miliardi di euro, con un incremento medio del 35%. Tra queste, figurano importanti opere ferroviarie, come il raddoppio della linea Codogno – Cremona – Mantova, la velocizzazione delle linee Roma-Pescara e Villa Massargia-Carbonia, il Nodo complesso di Bari-Nord, l’attivazione della seconda macrofase delle linea Catania-Palermo, e opere stradali, quali l’accesso agli hub portuali di Savona e La Spezia, la realizzazione del nuovo ponte sul fiume Arno in località Lastra a Signa per la S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno, le opere accessorie al collegamento Roma-Latina, il collegamento tra la A2 e la variante alla SS18 ad Agropoli, la strada a scorrimento veloce del Gargano, il lotto di Scicli della nuova autostrada Siracusa-Gela. I soggetti attuatori potranno richiedere le somme necessarie, tenendo conto dell’aggiornamento dei prezzi unitari, alle strutture del Mims, che provvederanno all’erogazione sulla base delle effettive necessità e direttamente alle stazioni appaltanti.

Inoltre, per permettere l’immediata realizzazione delle opere di interesse locale, già finanziate per circa 583 milioni di euro, sono stati previsti ulteriori 122 milioni, immediatamente disponibili per le Regioni e le Province Autonome, per la realizzazione di 164 interventi. Tra questi, rientrano la manutenzione straordinaria della rete viaria e delle opere d’arte serventi per le Regioni Valle d’Aosta, Toscana, Abruzzo e Sardegna, e l’aumento della resilienza delle opere di adduzione e distribuzione della rete idrica della Regione Siciliana.